martedì 8 febbraio 2011
DETENUTO PERDE LA SUA BATTAGLIA LEGALE PER GIOCARE D&D IN CELLA
Kevin T. Singer, che sta attualmente scontando una condanna all'ergastolo per aver ucciso il fidanzato della sorella, ha perso la sua battaglia legale per giocare Dungeons and Dragons dietro le sbarre.
Incarcerato nel Correctional Institution Waupun del Wisconsin nel 2002, per due anni il trentatreenne Singer non aveva soltanto giocato a D&D con i suoi compagni di cella, ma era in possesso di diversi manuali ed aveva anche scritto di proprio pugno uno scenario di 96 pagine.
Nel 2004, invece, il carcere gli ha vietato di continuare a giocare dopo che un detenuto anonimo si era lamentato del fatto che Singer e i suoi amici stavano formando una "gang" con la scusa del gioco.
Tutto il materiale di gioco è stato subito sequestrato dalle guardie carcerarie, con la seguente motivazione "giocare di ruolo fantasy può fomentare tra i detenuti, ostilità competitiva, violenza, idee di evasione, dipendenza e gioco d'azzardo".
Singer si è appellato alla decisione del carcere, ma un paio di settimane fa la Corte d'Appello degli Stati Uniti ha respinto la sua richiesta, con la seguente motivazione "la punizione è un aspetto fondamentale della reclusione".
Forse si sono dimenticati di un altro importante aspetto della reclusione carceraria, che è quello della riabilitazione. Purtroppo questo caso è diventato uno scomodo precedente per tutti quei detenuti che praticano il gdr nelle carceri americane. È passato molto tempo dalla caccia alle streghe degli anni '80, in cui il mainstream attaccava il gioco di ruolo considerandolo alla stregua del satanismo, eppure sembra che esistano ancora certi pregiudizi nei confronti di questo affascinante hobby.
Mi chiedo invece se il GdR non possa essere addirittura terapeutico per molti detenuti.
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Fonte: Storie di Ruolo
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