lunedì 28 febbraio 2011
OSCAR 2011
Non piú di 8 righe di commento si merita la notte degli Oscar, fastidioso balletto dei nuovi dei dell'Olimpo, facce di cellulosa e sguardi persi nel vuoto... otto righe per esternare il mio modesto parere su alcuni delle pellicole premiate, quelle che sono riuscito a vedere finora. King's Speech, film impeccabile ma totalmente inutile, vince a mani basse, cosí come la Portman che fa tutto in Black Swan e forse se lo merita davvero... Tre bamboccioni dorati a The Social Network del bravissimo Fincher, che peró, a mio avviso, si lascia sfuggire una buona occasione per parlare dell'evento tecnologico e di costume piú importante del decennio (di Zucky ce ne puó fregar di meno, sono quei 500 milioni di account che dicono tutto!). Inception vince solo negli effetti, come succede sempre ai film davvero geniali. True Grit é il grande sconfitto... ma ancora non sono riuscito a vederlo.
And the Winners are...
1. Best Picture: "The King's Speech."
2. Actor: Colin Firth, "The King's Speech."
3. Actress: Natalie Portman, "Black Swan."
4. Supporting Actor: Christian Bale, "The Fighter."
5. Supporting Actress: Melissa Leo, "The Fighter."
6. Directing: Tom Hooper, "The King's Speech."
7. Foreign Language Film: "In a Better World," Denmark.
8. Adapted Screenplay: Aaron Sorkin, "The Social Network."
9. Original Screenplay: David Seidler, "The King's Speech."
10. Animated Feature Film: "Toy Story 3."
11. Art Direction: "Alice in Wonderland."
12. Cinematography: "Inception."
13. Sound Mixing: "Inception."
14. Sound Editing: "Inception."
15. Original Score: "The Social Network," Trent Reznor and Atticus Ross.
16. Original Song: "We Belong Together" from "Toy Story 3," Randy Newman.
17. Costume Design: "Alice in Wonderland."
18. Documentary Feature: "Inside Job."
19. Documentary (short subject): "Strangers No More."
20. Film Editing: "The Social Network."
21. Makeup: "The Wolfman."
22. Animated Short Film: "The Lost Thing."
23. Live Action Short Film: "God of Love."
24. Visual Effects: "Inception."
venerdì 25 febbraio 2011
GIOCHI DI RUOLO MINIMALISTI
Quanto può essere complesso un gioco di ruolo? Apparentemente non ci sono limiti... Di esempi ne abbiamo diversi: GURPS, Rolemaster, Dangerous Journey. Ma servono davvero centinaia di pagine di regole per divertirsi? Io credo di no.
Tra gli inventori di giochi amatoriali la sfida è di altra natura. Quanto può essere minimalista un GdR? Forse non c'è nemmeno bisogno delle regole...
Riporto in questo articolo due simpatici esempi di giochi di ruolo super-minimalisti che hanno secondo me tutte le carte per diventare dei divertenti esperimenti ludici. Zombi Light è un sistema che ho tradotto dall'inglese, un Horror Gdr in una singola pagina (io l'ho riedito in due pagine). Babel invece è un mio personale progetto diceless tutto da verificare.
Oltre questi credo ci sia solo il teatro, o la vita vissuta.
ZOMBI LIGHT
BABEL
Fonte: Storie di Ruolo
Leggi anche: Giochi di Ruolo Liberi
giovedì 24 febbraio 2011
AMORE E LIBERTÀ
Liebe, amore, ha la stessa radice di Lob, lode, apprezzamento, ma anche di Freude, gioia, e Freiheit, libertà. Queste parole esprimono un'esperienza, un complesso di esperienze. Non c'è amore che non sia accompagnato anche da gioia, libertà e apprezzamento.
C'è un'antica canzone popolare francese che recita "L'amour est l'enfant de la liberté", l'amore è figlio della libertà. In questa canzone amore e libertà aono accomunati. Oggi questo rapporto intimo, profondissimo tra amore e libertà viene completamente misconosciuto. La maggior parte degli uomini hanno paura di perdere la libertà amando, e non riescono a credere che l'amore rappresenti allo stesso tempo il più grande potenziamento della libertà.
Erich Fromm - Leggi altri pensieri
Immagine di Lord Khan: http://www.flickr.com/photos/lordkhan/
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lunedì 21 febbraio 2011
GDR GRATIS: C'é solo l'imbarazzo della scelta
Sono ormai diversi mesi che mi occupo di giochi di ruolo gratuiti scaricabili in rete. Pubblicai un post circa un anno fa in cui presentavo alcuni felici episodi di game design italiano, ma se ci si spinge fuori dall'Italia si puó trovare ogni sorta di materiale di gioco. Davvero, non c'é che l'imbarazzo della scelta.
Sul sito di John Kim vengono esposti piú di 500 gdr "fatti in casa" suddivisi per generi, dall'horror ai supereroi, passando per il solito fantasy. Ad oggi, sono invece 588 i manuali presentati da 1000 Monkeys, 1000 Tynewriters, compresi i folli progetti del contest 24hours RPG, di cui avevo parlato qui. Spulciare tra questi giochi é un ottimo modo per farsi venire delle idee per progettare il proprio gioco di ruolo.
Anch'io, nel mio piccolo, mi sono buttato nel game design, pubblicando alcuni simpatici light rules. Scrivere un GdR con un sistema di gioco completamente nuovo non é facile. Sono convinto che prima di lanciarsi in un'avventura simile sia necessario avere ben in mente l'ambientazione sulla quale si vuole costruire il gioco. Progettare l'ennesimo GdR di fantasy classica puó rivelarsi una perdita di tempo. Il mio consiglio é quindi quello di cercare uno scenario originale per poi cucirgli addosso delle buone regole.
L'approccio al gioco dei light rules e dei giochi "fatti in casa" é sicuramente diverso da quello dei classici gdr. Io stesso ho giocato per anni al solito D&D in un periodo in cui non mi passava neanche per la testa di provare altri giochi. Cambiare gioco all'interno di un gruppo comporta sempre alcuni problemi; non tutti sono disposti ad imparare nuove regole o ad abbandonare i propri personaggi, ma forse l'ostacolo piú grosso é rappresentato dal cambio di scenario.
I light rules, pur avendo tutti gli ingredienti per essere dei giochi di ruolo completi, sono perlopiú episodi ludici adatti ad un paio di session. Non hanno abbastanza spessore per far si che il giocatore si affezioni al gioco o al proprio personaggio. Si tratta percui di un modo diverso di vivere l'esperienza del gdr. Eppure questi giochi possono offrire delle ottime opportunitá per affinare le proprie tecniche interpretative e di improvvisazione. E quando sono fatti davvero bene, non hanno nulla da invidiare ai grandi nomi.
Fonte: Storie di Ruolo
Leggi anche: Storia del Gioco di Ruolo
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