giovedì 28 ottobre 2010

LIMBO ARENATO



Ho incominciato a scrivere di Limbo, ambientazione tra il fantasy e il cyberpunk, nell'estate 2006. Ho iniziato pensando a un set per allestire dei racconti, forse addirittura un romanzo, oppure un gioco di ruolo. Scrissi una trentina di pagine di appunti, che col tempo sono diventati la base di questo lavoro. Poi buttai giù tre raccontini, tanto per testare il terreno. Il concetto era bello e avrei potuto trasformarlo in un libro. Messa da parte l'idea, avevo solo bisogno di trovare tempi e stimoli giusti per incominciare a consolidarla.

Nel 2007, dopo essermi trasferito in Olanda, trovai quel che cercavo. Così incominciai a scrivere alcuni capitoli di quello che poi sarebbe dovuto diventare una raccolta di scritti, tra racconti brevi e lunghi e una serie di appendici esplicativi. Dopo un buon avvio, interruppi perché l'ispirazione passò. Mi accorsi così che affrontare qualcosa di lungo e complesso è molto più difficile di quello che si possa pensare. Per questo motivo prediligo i formati brevi. Tuttavia volevo che Limbo vedesse la fine, così misi nuovamente da parte tutto il materiale nella speranza di ritornarci sopra presto.

Nel 2009 mi venne l'idea del libro-blog, una pagina virtuale su cui presentare l'opera. Mi dissi che l'impegno di aggiornare regolarmente questo diario mi avrebbe stimolato a concludere l'opera. Proposi anche a Charles Huxley, inseparabile compagno di avventure cibernetiche, di illustrare i capitoli del romanzo. Per quasi un anno sono riuscito a mantenere il ritmo e a postare regolarmente il materiale che nel frattempo producevo. Pensavo che fosse la volta buona, e invece mi sono nuovamente arenato.

Questo non vuol dire che Limbo non vedrà mai la luce, ci mancherebbe! L'ho riesumato più volte e credo che ci riuscirò di nuovo. Ci vuole pazienza, come con tutte le grandi opere. Infatti non ho mai scritto qualcosa di lungo e complesso prima d'ora. Limbo è una grossa sfida, e voglio vincerla!

Dopo 22 capitoli, svariati racconti e appendici, Limbo si interrompe all'inizio del terzo libro, quello conclusivo. Ma è solo una pausa, una parentesi, un respiro per raccogliere le idee, chiudere gli occhi, e tuffarsi senza timore nel travolgente finale di questa piccola epopea cyberfantasy.

FONTE: http://limbo2009.wordpress.com/

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