giovedì 7 ottobre 2010

ACTARTIUS: Un Gioco di Ruolo Light in Versione Beta



L'idea del Mondo di Actartius mi venne qualche tempo fa e la presentai su questo stesso blog attraverso una storia a capitoli in cui i lettori decidevano il corso degli eventi, un po' come in un libro game. Ogni intervento terminava con un sondaggio su come la storia doveva proseguire. L'esperimento è andato avanti per qualche tempo, sfortunatamente però si è arenato. Ma l'idea di questo mondo tipicamente fantasy abitato da un umanità immortale ma maledetta ha continuato a ronzarmi per la testa.

È un periodo in cui gioco ad inventarmi dei GdR in versione light, manualetti di 20-30 paginette con cui allestire velocemente una partitella. Ho scritto Oniria, un GdR in 24 ore, e adesso vi presento questo qui, basato proprio sulla storia incompiuta del principe Adrassan, apparsa su questo blog.

Il Manuale è in versione beta. Sentitevi liberi di trasformarlo e svilupparlo come volete.

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INTRODUZIONE

Actartius è un gioco di ruolo fantasy versione light ambientato in una terra senza più speranza. Quello che rimane delle grandi civiltà dell'uomo, che per secoli hanno dominato questo mondo, vive in mezzo all'oceano sull'isola di Escor. L'ultima grande guerra ha segnato la fine delle due grandi civiltà di maghi, e il frutto proibito del Grafal, l'albero magico dono degli dei, ha condannato i sopravvissuti ad un'amara esistenza immortale. Gli uomini, a differenza del Popolo Antico, che secondo alcuni ancora dimora nell'estremo occidente, non sono fatti per vivere per sempre. Ma il sortilegio dell'albero della vita eterna li ha costretti a strascicare i loro corpi, divenuti col passare dei secoli dei pesanti fardelli, sotto il cielo di un mondo condannato all'oblio.
Da Escor gli uomini salpano verso le terre d'ombra d'oriente, infestate da terribili creature, nella speranza di trovare un rimedio all'immortalità. Ma la maggior parte di questi fanno ritorno sull'isola, e spesso i loro corpi sono mutilati oppure deformati dal fuoco magico di assurde creature. Ma nonostante tutto continuano a vivere, prigionieri di un corpo aggrappato innaturalmente alla vita. Altri credono che il segreto perduto della Dolce Signora (così viene chiamata la morte), si nascondi ad ovest, dove si dice dimori il Popolo Antico.


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Fonte: Storie di Ruolo

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