giovedì 20 gennaio 2011

LA PAURA DELLA MORTE



C'è una differenza tra l'avere un forte desiderio di vivere o l'avere una terribile paura della morte. La paura della morte cresce insieme al sentimento di non aver vissuto nel modo giusto, di aver condotto una vita senza gioia e senza senso. Un uomo davvero vitale non ha paura della morte perché trova la sua identità nel proprio essere e nella propria attività interiore.

Invece tutte le persone che, come la maggior parte di coloro che vivono nella nostra cultura, si identificano con ciò che hanno (con i beni materiali che posseggono, con la loro posizione sociale, con il loro prestigio, il loro potere e così via), si riconoscono nel motto: “Io sono ciò che ho”. Il loro Sé è la somma di ciò che hanno; la loro preziosa proprietà è il loro io, la loro persona. In loro la paura della morte non è tanto quella di non vivere più, ma la paura di perdere la cosa più preziosa che posseggono, la loro persona.

Bisogna prendere in considerazione le manifestazioni della paura della morte e del morire tanto consce che inconsce [tra cui vanno annoverati la negazione della morte, l'illusione dell'immortalità e il desiderio necrofilo di morte].

Molti uomini hanno infatti una grande paura di morire e perciò considerano un tabù la morte – in particolare la propria morte – tanto che hanno paura di fare testamento. Per tale motivo spesso questo atteggiamento patologico viene razionalizzato a livello conscio affermando che “non bisogna sfidare la sorte”. In realtà in ciò si annida un atteggiamento superstizioso: certe cose spaventose non possono essere nominate, perché già solo questo potrebbe farle accadere. Ci sono casi di persone che si suicidano perché hanno un'enorme paura della morte.

Erich Fromm – La Volontà di Vivere


Leggi anche: Da che parte stai?


Add to FacebookAdd to DiggAdd to Del.icio.usAdd to StumbleuponAdd to RedditAdd to BlinklistAdd to TwitterAdd to TechnoratiAdd to Yahoo BuzzAdd to Newsvine


Like This!

Nessun commento:

Posta un commento