venerdì 26 marzo 2010

IL LIBRO DI ELI



All'indomani della deludente visione dell'acclamato The Book of Eli, film con Denzel Washington ambientato in un futuro post atomico che ricorda fin troppo Mad Max, non posso fare a meno di condividere un paio di considerazioni sul messaggio della pellicola. Il protagonista Eli viaggia verso ovest attraverso una terra desolata e violenta, portando con se quella che è, con tutta probabilità, l'ultima copia della bibbia sopravvissuta ai roghi. Carnegie, il cattivo di turno interpretato da Gary Oldman, si parerà sulla sua strada. Vuole a tutti costi il libro perché è consapevole con con le parole in esso contenute potrà regnare indomito sul nuovo mondo, manipolando a suo piacere gli uomini.

Come si svolge il film ve lo lascio immaginare, e non vi ci vorrà molto ad indovinare dato che si tratta dell'ennesimo episodio di propaganda cristiana di Hollywood; combattimenti acrobatici, abbigliamenti d'effetto (nonostante la desolazione dello scenario), la bella di turno, insomma la solita festa del cool USA. Ma sul messaggio mi preme riflettere, perché quello che potrebbe sembrare a prima vista un interessante punto d'osservazione, è in realtà solo fumo negli occhi.

Ho messo a confronto allora il libro di Eli, ovvero la bibbia, con l'anello di Frodo del Signore degli Anelli. Simbolicamente esiste una certa somiglianza tra i due oggetti. Entrambi infatti, secondo gli autori, danno grande potere. La differenza sta nell'identificazione del malvagio di turno, che secondo la narrazione classica americana è quasi sempre una figura che ha bramosia di potere (Marvel, Disney, Hollywood...) Si tratta dunque di qualcosa che ha che fare con la persona e non con l'oggetto. Nel film The Book of Eli il cattivo è Carnegie per via della sua smania di potere, ed è il solo responsabile della sua malvagità.

Nel Signore degli Anelli la corruzione di Sauron non dipende esclusivamente dalla sua persona, ma è l'anello stesso responsabile. Difatti l'anello, che rappresenta il potere, è capace di corrompere anche Aragorn o Gandalf (che infatti si rifiutano di prenderlo) e a prova di ciò, alla fine del libro/film l'oggetto riesce a corrompere lo stesso Frodo, forse il più innocente della compagnia (alcuni dicono che Sam sia il più innocente perché non viene corrotto dall'anello, ma è anche vero che Sam lo tiene per un periodo molto breve e comunque non gli piace l'idea di doverlo riconsegnare a Frodo). Quindi Tolkien ci da un messaggio completamente diverso da Eli: un oggetto di potere corromperà comunque qualsiasi persona, anche quella con le migliori intenzioni.
La differenza tra questi due messaggi fa sicuramente riflettere su molti aspetti della cultura guerrafondaia, fanatica e cristiana degli USA.

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